Fore Thinking

Dal “pacchetto omnibus” dell’Unione Europea che mira alla semplificazione di diverse normative, tra cui la Direttiva CSRD, ad una rendicontazione di sostenibilità più efficace.

Il 5 maggio 2025, la Commissaria europea Maria Luís Albuquerque ha chiesto formalmente all’EFRAG (European Financial Reporting Advisory Group) di fornire, entro il 20 giugno, un aggiornamento sull’andamento delle attività di revisione degli European Sustainability Reporting Standards (ESRS), con l’obiettivo di semplificare il processo di rendicontazione e ridurre gli oneri amministrativi per le imprese, in particolare le PMI.
In risposta, l’EFRAG ha pubblicato il 24 giugno 2025 un Progress Report che definisce sei aree prioritarie di intervento. Si tratta di un documento strategico che anticipa le direzioni di riforma e segnala la volontà politica di evolvere gli ESRS verso una maggiore proporzionalità, interoperabilità e chiarezza, senza tuttavia snaturare l’impianto della Direttiva CSRD.

 

1. Semplificazione della doppia materialità (DMA)

Una delle aree più critiche riguarda il processo di valutazione della materialità, considerato da molti operatori e revisori troppo complesso, oneroso e formalistico. L’intenzione dell’EFRAG è quella di chiarire che la DMA dovrebbe partire da una logica top-down, basata sull’analisi del modello di business e delle caratteristiche settoriali, riducendo l’utilizzo eccessivo di punteggi numerici a livello di singolo IRO (Impatti, Rischi e Opportunità). Inoltre, verranno fornite indicazioni più chiare sul livello ragionevole di evidenza richiesto per giustificare l’esclusione di un tema non materiale, evitando checklist infinite e rendicontazioni iper-dettagliate.

 

2. Maggiore leggibilità e sintesi delle dichiarazioni

Il secondo ambito di intervento riguarda la struttura e la chiarezza delle informazioni di sostenibilità. L’obiettivo è rafforzare la coerenza narrativa e integrare le dichiarazioni di sostenibilità nel corpo del report aziendale, evitando duplicazioni e ridondanze. Si promuove l’adozione di una logica di fair presentation, in linea con quanto previsto dallo standard ISSB e da altri framework internazionali, sottolineando l’importanza della rappresentazione fedele e rilevante delle informazioni, piuttosto che una semplice aderenza formale ai requisiti.

 

3. Ricalibrare i requisiti minimi di informativa (MDR)

L’attuale configurazione degli ESRS prevede, per alcuni standard, un elevato numero di datapoint richiesti anche in assenza di materialità tematica. L’EFRAG propone di rivedere l’equilibrio tra i requisiti minimi (MDR) e i requisiti informativi specifici, al fine di ridurre il carico informativo per le aziende e focalizzarsi su dati realmente significativi e utili per gli stakeholder.

 

4. Migliorare la struttura e l’accessibilità degli standard

Un ulteriore punto di attenzione riguarda la struttura testuale e normativa degli ESRS. Il feedback raccolto segnala una scarsa chiarezza terminologica e difficoltà interpretative, soprattutto per gli operatori non specialisti. L’EFRAG intende proporre una ristrutturazione e razionalizzazione dei testi normativi per aumentarne l’accessibilità, in particolare per PMI e soggetti alla rendicontazione semplificata (VSME).

 

5. Proposte ulteriori di riduzione degli oneri

Tra le proposte attese vi è anche la possibilità di eliminare o rendere opzionali alcune disclosure considerate marginali o non significative. Questo intervento risponde alla preoccupazione, emersa in molte realtà aziendali, che la CSRD possa essere interpretata come un esercizio meramente compliance-driven, portando alla raccolta sistematica di dati fini a sé stessi, con poco valore informativo effettivo.

 

6. Interoperabilità con altri standard internazionali

Infine, uno degli obiettivi più ambiziosi è l’allineamento progressivo degli ESRS con altri framework internazionali, in particolare con quelli emessi dall’ISSB (International Sustainability Standards Board) e dalla Global Reporting Initiative (GRI). L’intento è facilitare il consolidamento dei dati a livello di gruppo e favorire la comparabilità delle informazioni tra imprese europee e internazionali, aumentando così la leggibilità e l’utilità del reporting per gli investitori.

 

Prossime tappe: verso il parere tecnico definitivo

Il processo di consultazione e semplificazione proseguirà nei mesi estivi e autunnali. L’EFRAG dovrà presentare entro il 31 ottobre 2025 un parere tecnico definitivo alla Commissione Europea, che terrà conto anche dei contributi raccolti attraverso consultazioni pubbliche e workshop settoriali.
Nel frattempo, le aziende sono chiamate a monitorare gli sviluppi, cogliere le opportunità di semplificazione e valutare strategicamente il proprio approccio al reporting. In particolare, per le PMI che si preparano a redigere il proprio primo report secondo il VSME, queste evoluzioni possono rappresentare una finestra favorevole per iniziare con metodo e sostenibilità.

 

Vuoi prepararti davvero alla rendicontazione sostenibile?

Non limitarti a inseguire l’obbligo: anticipalo!
Forethinking affianca ogni giorno imprese come la tua nella lettura strategica degli standard europei e nella redazione di report di sostenibilità che parlano al mercato, agli stakeholder e alla visione d’impresa.
In qualità di soggetto attivo nei processi di consultazione pubblica dell’EFRAG, portiamo in azienda una visione aggiornata, tecnica e concreta.
Richiedi un incontro con il nostro team: non una proposta preconfezionata, ma un confronto autentico sul valore che può generare la tua rendicontazione.
Costruiamo insieme un percorso che sia tuo, davvero –> https://lp.forethinking.com/esg-reporting-0

Pin It on Pinterest

Share This